IL PRERICONOSCIMENTO DI NASCITA - MP Consulenza Legale
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IL PRERICONOSCIMENTO DI NASCITA

IL PRERICONOSCIMENTO DI NASCITA

Prericonoscimento del figlio per coppie non sposate, una tutela per i figli e la paternità.

COPPIE NON SPOSATE E FIGLI NATURALI

Quante volte è capitato, tra coppie non unite dal vincolo matrimoniale, di porsi, tra i tantissimi interrogativi, quello relativo al riconoscimento del proprio figlio?

Quante volte è capitato al futuro papà di chiedersi cosa accade se, per motivi di lavoro, di salute, di impossibilità sopravvenuta, non riesce ad esserci nel momento della nascita del proprio bambino o nei giorni immediatamente successivi?

Quante volte è capitato di chiedersi, se in propria assenza, la madre ha la possibilità di riconoscere da sola il nuovo nato?

A tutti questi interrogativi proviamo a dare una risposta per poter rasserenare e diradare i pensieri e le paure del prossimo neo-papà.

È d’obbligo premettere che, nella filiazione, cioè il rapporto che esiste tra il figlio/a ed i genitori che l’hanno generato/a, vi è la distinzione tra figli legittimi, cioè nati da genitori uniti dal vincolo matrimoniale; figli naturali, cioè nati da genitori non sposati e figli incestuosi, cioè nati da genitori legati tra loro da un vincolo di parentela.

Per quanto riguarda i figli legittimi esiste ciò che viene definita presunzione di paternità, ovvero il marito della madre si ritiene padre del figlio concepito durante il matrimonio. Questa presunzione rimane relativa, ammettendo prova contraria da parte del padre che può disconoscere il figlio nei casi espressamente previsti dalla legge. Quindi, per le coppie sposate, esiste, con la presunzione di paternità, un automatismo nel riconoscere il nascituro.

Questo automatismo, invece, non è previsto per i figli nati fuori dal matrimonio (figli naturali); pertanto, se si fosse impossibilitati ad essere presenti nel momento della nascita del proprio figlio o nei giorni immediatamente successivi (comunque prima della compilazione dell’atto di nascita), la mamma dovrà procedere, da sola, al riconoscimento del figlio, con la conseguenza immediata dell’attribuzione solo del proprio cognome.

COSA FARE PER EFFETTUARE IL PRERICONOSCIMENTO DEL NASCITURO?

È possibile, da parte dei genitori non sposati, riconoscere, dopo il concepimento ma prima del parto, il nascituro, come proprio figlio, attraverso Il riconoscimento materno e paterno del figlio nascituro o riconoscimento prenascita o ancora prericonoscimento del figlio.

Infatti, ai sensi dell’articolo 44 del DPR 396/2000:

«Il riconoscimento di un figlio nascituro può essere effettuato, davanti all’Ufficiale dello Stato Civile, dalla sola madre, contestualmente da entrambi i genitori o dal padre dopo il riconoscimento da parte della madre e previo consenso della stessa. L’ufficiale dello stato civile che riceve una dichiarazione di riconoscimento di figlio nascituro, rilascia d’ufficio a chi la effettua copia di tale dichiarazione»

La madre e il padre si devono recare presso l’Anagrafe del Comune di residenza e fornire la seguente documentazione:

– un certificato di attestazione della gravidanza dal quale dovranno risultare i dati anagrafici della madre, le settimane di gestazione e la data di presunto parto. Il certificato dovrà essere in originale, datato, timbrato e firmato dal medico che sta seguendo la gravidanza;

– un documento di riconoscimento valido di entrambi i genitori.

In questo modo, l’Ufficiale dello Stato Civile potrà  redigere un atto, nel quale darà atto che dall’unione “è stato concepito un figlio di settimane …. che sin da ora riconoscono come proprio”.

Da questo riconoscimento “del figlio nascituro”, deriva che, in caso di impossibilità della propria presenza il giorno del parto o  nei  giorni seguenti, si potrà procedere con il riconoscimento esibendo e mostrando l’atto del pre-riconoscimento.

Nel caso in cui, invece, si riuscisse ad essere presenti, in quel giorno così speciale, l’atto di  prericonoscimento precedentemente redatto, darà  la possibilità al papà di potersi recare, anche da solo, in anagrafe, esattamente come un normale papà-marito (unito dal vincolo matrimoniale), per procedere al riconoscimento.

In questo caso, si attesterà che il bambino nato si “identifica con quello già riconosciuto come proprio figlio naturale prima della nascita, dal signore …. e dalla signora ….. come risulta dall’atto di nascita numero…… che, munito di visto,   viene inserito nel volume degli allegati di questo Registro degli atti di nascita”.

Insomma, un atto indispensabile e dovuto a tutela della genitorialità e che colma quelle piccole differenze che, ancora oggi, ci sono tra i figli di coppie sposate e coppie che non lo sono.

Avv. Pietro Monico

2 Comments
  • Giulia Anna
    Posted at 18:52h, 07 Marzo Rispondi

    Vorrei una info – faccio una sintesi di 12 anni!

    Noi coppia convivente dal 2013 abbiamo deciso di avere un figlio ma durante la gravidanza abbiamo vissuto in case separate ed io ho fatto il pre riconoscimento a udine-
    Poi il padre tentennava e non ha più voluto sposarmi anzi e perciò al relazione finiva senza che lui andasse a riconoscere il figlio – una volta nato o al pre riconoscimento –

    in questo caso il prericonoscimento fatto da me come donna convivente può valere per entrambi?

    per che lui si rechi a fare il riconoscimento ci vuole un procedimento davanti al Tribunale volontaria giurisdizione?

    Nel frattempo per questo trauma da separazione senza matrimonio e senza riconoscimento io ho avuto un malessere da stress e successive sequele legali –

    anche perché non ha pagato mai niente. forse per farla franca – essendo poi tornato assieme alla sua ex mi fece una diffida da non tornare in questa sua casa che era comunque la casa di convivenza eccetti alcuni gg lavorativi che tornavo nella mia

    – è possibile chiedergli i soldi di 11 anni i danni morali economici esistenziali e di calunnia falso e altro mi ha tolto l dimora e poi perché ha detto a tutti che il figlio non è suo mettendomi in difficoltà con amici parenti come se io fossi una poco di buono

    e poi essendo assistente sociale mi ha fatto pure una segnalazione prima a me e poi una ai miei genitori al fine di farmi togliere il figlio dai servizi – poi miei e sorelle innun successivo momento sono intervenuti con diverso avvocato e anche mettendosi contro di me dando parzialmente ragione a lui

    E dopo 8 anni sono riusciti i miei e sorelle a toglierlo dall istituto

    benché nel 2018 il giudice balbi di Trieste avesse detto che doveva uscire con me la mamma e vivere in casa separata dai nonni da solo senza di loro

    Come era all inizio

    Io non so se in qualche modo si sono parlati con il padre prendendo le sue parti o cosa sia successo

    Ma l cosa peggio che non hanno difeso me che sono la figlia ..

    Il comune udine e mortegliano hacambiato 9/10 anche di più assistenti sociali e cambiandomi di volta in volta il progetto e gli accordi

    poi quando era ora di uscire hanno iniziato a chiedermi percorsi psicologici e psichiatrici aggiuntivi facendo segnalazioni ad cazzum

    facendomi restrizioni pazzesche e ingiuste capovolgendo la storia

    e ora impedita a vederlo o sentirlo mio figlio da 6 anni

    dopo che l ho cresciuto 5 anni da sola!!!

    Lei può aiutarmi?

    Intanto a appellare questo penale voluto dagli educatori di faedis

    Il giudice ha ascoltato solo la loro versione è l avv d ufficio per 5 anni non mi ha mai. Girata per farmi sapere di questo processo

    In più mi hanno tolto la quinta dimora che cambiavo perché mio ex miei o assistenti ogni volta nokngli andava bene per pstacolarminil rientro a casa col bambino

    Ora sia l altro che questo giudice secondonle relazioni dei servizi (incompetentinper territorio dal 2016!)
    vuole mandarmi in psichiatria pe rum anno e per vederlo in ospedale ove sono stata chiamata dall ospedale nel 2021 io stata accusata di stalker addirittura mentre mio figlio era nel
    Mio nucleo famigliare era pure residente in Lombardia e l ospedale era a udine

    Insomma avvisata di tentata sottrazione minore – dicono che mi sono spacciata per medico ma io ho detto dottoressa 👩‍⚕️ giulia perché sono Farmacista .. volevo anche curarlonio perché non lo vedevo da tre anni ed era malissimo – volevo curarlo al piede perché sono anche operatrice Shiatsu e il medico dell ospedale era assente tale dr bosco – ma il bimbo era in realtà residente con me in Lombardia in virtù di quel decreto 2018 uscita definitiva ma loro non avendo mai attivato il rientro o educatori in casa praticamente hanno fatto capire che ero autonoma e non mi serviva nessun educatore ma solo il sussidio promesso e mai dato per affitti scuola spese e benzina per lo spostamento ad un servizio messo appositamente a 600km da casa nnostra – sequestrando prima me in reparto psichiatrico senza diagnosi senz atest e poi il bambino – ci volevano ricongiungere solo se assumevo delle deroghe di psicofarmaci pesantissimi e io ho rifiutato per non rovinarmi la salute e il lavoro – io come mamma piemamemte tesponsabile avevo spostato la residenza per entrambi lontano da mio ex e dai miei , per un lavoro in Svizzera come maestra ove avrei guadagnato a 5 mula euro mese mentre ora da anni sonia Enzo alavoro perje in ogni posto dove mi assumono vengono a diffamarmi – che sarei Malta mentale – questo lavoro ultimo a lignano ed altri che mi hanno fatto perdere saranno un 500.000 euro di danno anche più! Danno di immagine- mi aiuti ho due cause in piedi! Una penale è una alla volontaria giurisdizione. Udine. Giulia Anna Vesca
    Cerco un avv lontano da udine perché qui si conoscono tutti e non vengo creduta

  • Pippo
    Posted at 22:50h, 03 Ottobre Rispondi

    Salve, secondo Lei è possibile ottenere l’atto di assenso al prericonoscimento da parte della madre in via giudiziale? Visto che la madre non vuol far riconoscere il bambino al padre e non ha intenzione di dirgli quando nascerà

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