MP Consulenza Legale | VOGLIO FARE L’ASSISTENTE SOCIALE!
17564
post-template-default,single,single-post,postid-17564,single-format-standard,bridge-core-2.2.2,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-theme-ver-16.9,qode-theme-bridge,qode_header_in_grid,wpb-js-composer js-comp-ver-6.1,vc_responsive,elementor-default,elementor-kit-18280
 

VOGLIO FARE L’ASSISTENTE SOCIALE!

VOGLIO FARE L’ASSISTENTE SOCIALE!

LA MIA MISSIONE: DARE SPERANZA

Ho compreso ,fin da piccola, la strada che avrei intrapreso  e percorso. Il mio futuro lo racchiudevo in questa affermazione: voglio fare l’assistente sociale! Mentre scrivevo la mia tesi di laurea realizzavo quella che sarebbe stata la mia missione: trovare soluzioni e dare speranza, lì dove, c’è sconforto. Questa speranza l’ho incontrata  negli occhi di chi aveva lasciato la propria terra, nei modi più assurdi e pericolosi, occhi che mi hanno riconosciuta come madre, sorella e amica. E ancora negli occhi di una bambina che non voleva assolutamente essere inserita in una casa famiglia, ma che sapeva, in fondo al suo cuore, che quella era la soluzione più giusta per lei e per il suo futuro.

STORIE E SOLUZIONI

L’assistente sociale custodisce storie di vita e prova a trovare soluzioni; le soluzioni migliori, ad esempio, in caso di separazione, soprattutto quando ci sono i figli di mezzo. In questi casi, l’assistente sociale diviene una sorta di mediatrice che guida l’intero nucleo familiare verso la soluzione ottimale.

In questa professione, inoltre, ci si scontra con la realtà che molto spesso assume i contorni più nitidi della povertà estrema e, quando ad essa si correla anche la disabilità, tutto diventa più difficile.

Tante le storie di utenti che privi anche dei servizi essenziali  all’interno di una casa, affidandosi e fidandosi delle figure professionali e legali, sono riusciti ad ottenere, grazie ad un lavoro di rete, un minimo di dignità e sostegno.

C’è, anche, chi ha conosciuto l’assistente sociale durante il percorso più entusiasmante della loro vita: l’adozione.  In questo iter l’assistente sociale è come una sorta di ostetrica che conduce i futuri genitori adottivi in una gestazione di cuore: sentendosi affiancati, sostenuti senza realismi e fatalismi. Essi sono nati al ruolo di genitori adottivi, donando a questo/a figlio/a tutto l’amore possibile ed essendo largamente ripagati dalla bellezza dei suoi occhi che sprigionano profonda letizia.

OGGI, SONO UN’ASSISTENTE SOCIALE!

E’ innegabile, però, che questa professione si scontri anche con limiti e difficoltà, perché viviamo in un tempo storico in cui mancano gli strumenti e le risorse per poter garantire sempre soluzioni efficaci; ma noi, noi assistenti sociali, ce la mettiamo tutta. E, allora, io oggi continuo ad affermare che voglio fare l’assistente sociale, nonostante gli strumenti siano carenti, nonostante la crisi, nonostante la precarietà che si instaura anche nei rapporti umani . Oggi, io sono un’assistente sociale e sono certa che, negli occhi degli utenti, giorno per giorno, riconoscerò ancora quella speranza che mi ha portata ad intraprendere questa difficile, ma meravigliosa professione.

Dott.ssa Sara Lagatta – Assistente sociale

No Comments

Lascia un commento