MP Consulenza Legale | LA MEDIAZIONE FAMILIARE: IO VINCO – TU VINCI
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LA MEDIAZIONE FAMILIARE: IO VINCO – TU VINCI

LA MEDIAZIONE FAMILIARE: IO VINCO – TU VINCI

Un rapporto di coppia può, ad un certo punto della storia evolutiva, incanalarsi verso crisi e conflitti dovuti a strade divergenti dei due coniugi o ad alcuni eventi che possono far scaturire emozioni e tensioni forti a diversi livelli intrapersonali e interpersonali non facilmente gestibili dal singolo o dalla coppia stessa. Spesso la frattura che si crea è insanabile scompensa, tanto da rendere fragile tutto il sistema familiare coinvolto avendo ricaduta di sofferenza e disagio anche sui figli. La separazione non è un evento, bensì un processo e come tale va approfondito in ciascuna delle sue sfaccettature da quella relazionale, a quella legale, dalla comunicazione alla negoziazione ma soprattutto ampliandosi a tutto il nucleo familiare coinvolto, e non limitandosi esclusivamente alla coppia.

E’ importante che le famiglie che stanno attraversando una crisi, sappiano che una buona Mediazione Familiare possa essere valutata come un potenziamento delle capacità negoziali delle parti che hanno così l’opportunità, con l’intervento di un terzo imparziale (il Mediatore Familiare), di guardare oltre la lite e di individuare nuovi elementi, in termini di informazioni, bisogni, interessi e soluzioni che possano consentire un ripristino della giusta comunicazione ristabilendo il dialogo tra le parti per poter raggiungere un obiettivo condiviso e concreto. Infatti, una tra le caratteristiche principali della Mediazione Familiare, risiede nella logica: Io Vinco – Tu Vinci, non esiste un vinto o un vincitore ma si cerca di far capire alla controparte che il migliore accordo possibile per Noi è anche l’accordo più conveniente per l’altro.

In tale spazio, con così grande apertura mentale, i litiganti, grazie all’abilità del Mediatore possono a loro volta diventare terzi rispetto al problema e creare un accordo giusto e persistente a prescindere dalla ricostruzione o fine della relazione. La Mediazione Familiare, essendo un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione o al divorzio o durante qualunque fase di transizione e cambiamento della famiglia, non ha come finalità l’obbligo di riavvicinare la coppia, ma sarà diretta a rimettere in moto il processo del gruppo familiare e riequilibrare il sistema. Due coniugi possono decidere di non essere più una coppia, ma non smettere di essere genitori: la fine relazionale non corrisponde alla distruzione familiare.

Buzzi dà una definizione che dilata l’area di interesse della Mediazione Familiare affermando che questa “è destinata a coppie sposate e non sposate, prima o anche successivamente l’entrata in giudizio legale per la dissoluzione del loro rapporto coniugale, e si occupa di facilitare la soluzione di liti riguardanti questioni relazionali e/o organizzative come: la divisione delle proprietà comuni, l’assegno di mantenimento, gli alimenti, le scelte relative alla responsabilità genitoriale, la residenza primaria dei figli, le visite, etc..” Pertanto di principale importanza è il raggiungimento della cogenitorialità (o biogenitorialità), ovvero la salvaguardia della responsabilità genitoriale individuale nei confronti dei figli, in special modo se minori. “La natura costruttiva o distruttiva del conflitto dipende esclusivamente da come lo stesso venga pertanto gestito” è infatti importante considerare la disputa, non come limite ma come risorsa e opportunità positiva, riequilibrando tutti i nodi che somatizzati creano blocco emotivo, mentale, fisico e di conseguenza decisionale. Nessuna sfera relazionale può essere trascurata in un momento così difficile e delicato ed un sano accordo può nascere solo in clima di benessere psicofisico.

L’obiettivo fondamentale della mediazione è creare un ambiente sicuro e neutrale nel quale le parti possano discutere le loro problematiche e raggiungere una soluzione di reciproca soddisfazione facilitando il raggiungimento della soluzione della controversia portando un gruppo di persone, inizialmente rigide, tese e convinte sul proprio punto di vista, ad un accordo paritario attraverso una procedura stragiudiziale ed informale di risoluzione in cui il Mediatore assiste le parti facilitandone la comunicazione, individuandone gli interessi ed aiutandole a conquistare l’obiettivo condiviso.

Dott. ssa Federica Nastri – Educatrice, Pedagogista e Mediatrice Familiare

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